
In realtà è un grande libro di “piccole storie”: sono i ricordi della vita che Giancarlo Silva ha trascorso “per aria”. Ricordi che sono nati come privati, scritti per i suoi tre nipoti, e che dovevano restare delle semplici fotocopie rilegate alla meglio. Poi Silva trovò tante vecchie fotografie e così si è lasciato prendere dal desiderio di fare una cosa più presentabile. Da solo non ci sarebbe mai riuscito, e così, con l’aiuto dell’amico Giannetto Valli, quelle fotocopie nel 2011 divennero un libro stampato per pochi amici.
Oggi che Giancarlo non è più fra noi, i suoi ricordi sono stati messi a disposizione di tutti coloro che, come lui, amano profondamente il cielo e il volo. Una fortuna, perché sono pagine preziose che hanno il gusto deciso e quasi amarcord di qualche decennio fa, quando la società, il modo di volare, le macchine volanti e la vita di aeroporto erano differenti. Molto differenti. Un libro che ha il sapore della nostalgia, del romanticismo, scritto da un pilota veramente appassionato. Così godibile e divertente da essere davvero un grande libro.
Giancarlo Silva, nato a Milano il 2 maggio 1934, iniziò a volare a 19 anni mentre si laureava in ingegneria a Grenoble, Francia. È stato Campione Italiano di volo a vela, pilota militare (ha volato con gli F-86E, i “caccia” della guerra di Corea); Comandante di aerei executive e all’Alisarda (Meridiana), è poi passato all’Alitalia e ha concluso la sua carriera come comandante dei Canadair, i velivoli antincendio della Protezione Civile. Ha scritto articoli per riviste e giornali, e i libri AZ 610. Storia di un volo di tutti i giorni (Nuova ERI 1992) e Al 18° cielo (Golfacilities 1998).
Questo è il suo terzo libro.
Autore: Giancarlo Silva
Titolo: PICCOLE STORIE DI GRANDI AEROPLANI
Editore: LoGisma, 2025
Pagine: 200, ill.b/n, 15x21 cm
ISBN: 9788894926941
Prezzo: 16,00
Il 24 maggio a Rieti (Hotel Serena, alle ore 17:30), il libro verrà presentato dal Gen. Vincenzo Parma e dal Com.te Gianfranco Ales (suo compagno di volo, col quale ha condiviso un Procaer Picchio e un Piper Comanche 260).