Gli Spitfire “segreti”

"Mai, nel campo dei conflitti umani, così tanti dovettero così tanto a così pochi", è una famosissima citazione del Primo ministro Inglese Winston Churchill, pronunciata nel discorso alla nazione il 20 agosto del 1940, all'indomani della fine della "Battaglia d'Inghilterra" e riferito agli sforzi compiuti dagli equipaggi del Fighter Command della RAF impegnati contro la Luftwaffe che cercava di ottenere la superiorità aerea, preludio per l'invasione tedesca in Gran Bretagna. (operazione Leone Marino) 

Se è vera la citazione di Churchill, è altrettanto vero che il protagonista assoluto sia stato lo Spitfire, che insieme all'Hurricane ha permesso una vittoria talmente schiacciante da mandare su tutte le furie il Feldmaresciallo Hermann Göring e ovviamente Adolf Hitler.

Il Supermarine Spitfire, geniale creazione di Reginald Joseph Mitchell, già progettista di idrovolanti per la Coppa Schneider, con ai comandi ragazzi con pochissima esperienza riuscì a respingere gli attacchi tedeschi ed entrare nella storia come uno degli aerei più iconici del secondo conflitto mondiale.

Questa è ormai storia, conosciuta anche a chi non è proprio un fanatico di aviazione, grazie anche alla cinematografia, ma i più non ignorano la storia "segreta degli Spitfire".

A Salisbury, piccola cittadina dello Wiltshire, abbiamo trovato un memoriale allo Spitfire che ci ha incuriosito.

Si tratta della replica di un Spitfire MK IX, realizzato in vetroresina e inaugurato ufficialmente il 9 luglio 2021 ed è un tributo alle donne e agli uomini  che hanno costruito, quasi 2500 Spitfire su un totale prodotto di oltre 20000 esemplari.

Nel 1940 pesanti bombardamenti da parte della Luftwaffe sulla città di Sourthampton misero in ginocchio la produzione dello Spitfire, o così almeno furono indotti a credere le altre sfere tedesche.

A loro insaputa, infatti, la produzione bellica continuò in segreto, in vecchie fabbriche che fino a quel momento avevano prodotto altro, ma anche in garage o capannoni per niente noti al nemico.

Fu così che molta forza lavoro, anche totalmente inesperta, come la giovane Bette Blackwell, allora adolescente parrucchiera alle prime armi, divenne essenziale per la costruzione del caccia inglese.

Tanti giovani, ma anche donne e uomini si unirono allo sforzo bellico e realizzarono in segreto circa il 10% degli Spitfire che solcarono i cieli durante la seconda guerra. 

Oggi, oltre al memoriale, girovagando per la città di Salisbury possiamo riconoscere questi luoghi segreti grazie ad una targa apposta sui fabbricati o in prossimità dove un tempo erano. La mappa di questi luoghi della memoria si può trovare sul sito dell’associazione, la Secret Spitfire Charity, che porta avanti il ricordo di quei tempi, oltre ad alcune testimonianze di chi volle aiutare e fu decisivo per lo sforzo bellico e la vittoria finale.

L’attuale posizione del memoriale è Salisbury RFC, Castle Road, dove negli anni 40 esisteva il  sito della Spitfire Factory Number One, spazio ora adibito a campi di Rugby per la comunità.

L’idea del memoriale fu proprio dell’ex presidente del Salisbury Rugby Club, Chris Whalley, dopo la diffusione del docufilm “The Secret Spitfires”.

Venne avviata una raccolta fondi per realizzare il progetto, uno Spitfire in volo, in uno dei luoghi simbolo, per commemorare tutte le persone che presero parte al progetto segreto.

Inaugurato il 09 luglio del 2021 con una madrina d’eccezione, l’Air Vice-Marshal Suraya Antonia Marshall, fu uno spettacolo per i moltissimi intervenuti alla cerimonia che vide il passaggio di alcuni Spitfire.

Se siete amanti della storia, o appassionati di aerei storici e vi capita di transitare per il Wiltshire, fate una sosta a Salisbury, oltre ad una splendida cattedrale che conserva la Magna Carta, merita una visita anche il Memoriale dello Spitfire. 

 

The Aviation

Photo Davide Olivati e Alessandro Ramazzotti