Ali su Desenzano

E’ tornato, sulla sponde del Lago di Garda, tra Desenzano e Rivoltella lo spettacolo delle Frecce Tricolori.

Il 2022, dopo due anni di rinunce e cancellazioni a causa della pandemia, sono ritornati gli Air Show anche in Italia. 

Chi ci segue sa come la pensiamo sull’organizzare manifestazioni aeree sui litorali e giusto per chi non ci conosce ancora spendiamo due parole sull’argomento.

Per molti, abituati a seguire questo genere di spettacolo sui sedimi aeroportuali, dove lo spettacolo è sicuramente amplificato da tutte quelle operazioni come decolli, rullaggi e atterraggi, vedere solamente il display in volo, per quanto sicuramente entusiasmante, è riduttivo.

Purtroppo in Italia, da anni, gli Air Show sono relegati salvo rarissime eccezioni, sui litorali marini e lacustri dove, complice la bella stagione, il pubblico è si numeroso e accorre in massa, ma resta un pubblico di “villeggianti” che fortuna vuole essere presenti durante l’evento.

A volte, anche per la calca che si crea nella spiaggia, non è raro sentire le lamentele di chi, volendo godere di una pace e relax che paga da turista, si trova coinvolto appunto in resse che non ha cercato e non gradisce.

Manifestazioni organizzate sugli aeroporti, vedi Linate Air Show 2019, attirano solo un certo pubblico, eliminando tutte quelle persone a cui interessa poco o nulla l’evento che in questo modo lasciano il posto al vero appassionato. 

Le ragioni della scelta di queste location sono sempre state tante: la sicurezza, la gestione delle folle, l’organizzazione della logistica, ma in definitiva una sola è la ragione: e’ più semplice cosi.

Non mi addentro nell’argomento politico dove l’evento viene gestito a livello locale da persone che non hanno competenza in materia e poi i risultati a fine evento si vedono su viabilità e trasporti con ingorghi da esodo biblico.

Fatta questa “scomoda” premessa, torniamo all’evento che in poco più di due ore ha incantato il pubblico fronte lago.

Il programma, ampiamente pubblicizzato, non ha deluso con l’apertura consueta dell’elicottero del 15° Stormo e il passaggio, sulle note dell’inno nazionale, con un aero soccorritore agganciato al verricello e il tricolore a sventolare al vento.

Al grido di “Mammaiut”, lo storico motto dello Stormo, il comandante ha mostrato le capacità di manovra dell’elicottero Agusta Westland HH-139 e, con un soccorritore in acqua ha effettuato il recupero come negli innumerevoli interventi che l’unità esegue in ogni condizione di tempo sui mari e sul territorio.

Dall’ala rotante, al velivolo anfibio del Com.te Fabio Guerra, che con il suo Savage ha effettuato alcuni passaggi e ammaraggi, anche su un solo “scarpone”.

Fabio Guerra, ex pilota militare e civile, ora istruttore e  inquadrato nella “Protezione Civile” con compiti di ricerca e soccorso sul territorio, ha deliziato il pubblico con virate accentuate e sfogate per tutta la lunghezza della display line.

 Dall’armonia del volo a bassa velocità del Savage a quella dell’alta velocità del Pitts Special di Francesco Fullin che, con il suo ingresso spalle pubblico, ha catalizzato gli sguardi verso il cielo a seguire le manovre acrobatiche ad alto numero di “G”.

Lontana, sopra la sponda bresciana del lago, la formazione Legends attendeva l’ok del direttore della manifestazione per il suo ingresso di fronte al pubblico. Questa formazione è formata da 8 velivoli, tutti addestratori attuali e del passato della nostra Aeronautica Militare.

La componente ad elica è composta da un Fiat G-46, un SIAI Marchetti S-208, un Texan T-6 e  un SF-260, mentre la parte dei Jet è composta dall’MB-326E, la versione monoposto MB-326K, l’MB-339CD e il nuovo addestratore T-346A.

Dopo alcuni passaggi, speravamo anche in quello singolo di ogni velivolo, hanno lasciato il cielo per il CAP 231 di Andrea Pesenato, neo campione italiano di acrobazia, che ha eseguito il classico programma mettendo a dura prova il fisico e la struttura in legno del suo aereo. Anche per lui scroscianti applausi durante il passaggio di saluto al pubblico sbattendo le ali.

Con un ingresso ad alta velocità e con la freccia massima è stato uno dei padroni di casa della vicina base di Ghedi, sede del 6° Stormo, a infiammare il pubblico. Con quell’assetto e Full AB, immortalare il Tornado per i tanti smartphone puntati al cielo è stata sicuramente un’impresa, mentre molto più facile deve essere stato con la splendida formazione di altri 9 che hanno effettuato più passaggi. Capo formazione il velivolo 6-66 con la livrea speciale creata per i 40 anni del bombardiere festeggiati l’8 settembre scorso nella base dei Diavoli Rossi a Ghedi (Vedi report: 40 anni di Tornado).

Anche qui speravamo in qualcosa di più, per esempio il passaggio in formazione con la PAN eseguito appunto durante la giornata dell’anniversario, ma ci accontentiamo ugualmente.

La voce al microfono, inconfondibile, dello speaker Magg. Riccardo Chiapolino preannuncia l’inizio del display della Pattuglia Acrobatica Nazionale, il momento tanto atteso dalla maggioranza del pubblico che ormai è stipato in ogni dove lungo il litorale. Di fianco a noi il Comandante Ten.Col. Stefano Vit indossa le cuffie con cui sarà in contatto con i 10 MB-339 e il M.llo Gaetano Romeo alza la telecamera al cielo nella direzione d’arrivo della pattuglia. Parte l’inno nazionale e il frastuono della formazione squarcia il cielo sopra le nostre teste.

Per i prossimi 20 minuti saranno passaggi, cambi di formazione, separazioni tutto secondo programma e con la precisione che ormai ha fatto della nostra PAN un orgoglio nazionale e un vanto a livello mondiale.

Peccato che il vento, che fino a qualche minuto prima era presente sul lago di Garda, ora si sia calmato e i fumogeni tentennino a dissolversi. In ogni caso lo spettacolo è massimo fino all’ultima figura, la grande “alona” tricolore, che sulle note del maestro Pavarotti, sembra abbracciare il lago da una sponda all’altra. 

All’inizio abbiamo detto “poco più di due ore” appunto, che sono letteralmente volate.

Purtroppo, nonostante lo speaker avvisi di non lasciare subito il litorale, ma di usufruire dei tanti servizi per il pubblico allestito nei pressi della “Spiaggia d’oro” in molti decidono di tornare a casa e la viabilità, già a dura prova durante un normale fine settimana, va in tilt.

Anche questo è un dubbio che ci attanaglia ogni volta, come mai in altri paesi non succede, eppure abbiamo presenziato innumerevoli volte ad eventi con qualche centinaio di migliaia di persone, senza mai rimanere imbottigliati. 

Poco male, un piccolo sacrificio per un grande show.

A margine degli articoli sui media che elogiano lo spettacolo, senza spreco di complimenti troviamo anche una curiosa nota di protesta da parte di un ex consigliere della Regione Lombardia che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, oltre che una lettera al Ministro della Difesa Guerini, al Presidente Draghi e al Presidente della Repubblica Mattarella motivando il fatto che “In questa fase di grave crisi energetica, economica e ambientale, occorre rinunciare a uno spettacolo che consuma, costa e inquina” aggiungendo inoltre “che per uno scopo celebrativo volino 9 Frecce più 9 Tornado in aggiunta non è accettabile. Siamo in tempi durissimi sia per l'emergenza ambientale che quella energetica. Si poteva evitare una parata così, bastava ridurla alla evoluzione del "solista" delle Frecce con la motivazione che siamo in tempo di austerity. Tutti avrebbero capito e condiviso”.

Non è nostro compito entrare nel merito della questione, che peraltro riteniamo ridicola, ma giusto per dovere di cronaca riportiamo anche queste affermazioni, che cozzano con tutti i  segnali di apprezzamento dal popolo degli appassionati delle Frecce Tricolori, anche quelli che proprio per il particolare momento, magari per un paio di ore hanno accantonato pensieri e problemi.

Non osiamo immaginare il seguito della polemica, quando domenica la PAN ha fatto il passaggio di saluto sul pubblico dell’autodromo di Monza……

Alla fine non possiamo esimerci dal fare i complimenti per lo spettacolo offerto e anche se continuiamo a preferire aeroporti a litorali marini o lacustri, ben consapevoli che la nostra è una causa persa almeno in Italia, ne usciamo soddisfatti anche fotograficamente e vi lasciamo alla serie di immagini che potrete scaricare al seguente link: “Ali su Desenzano”.

 

Un ringraziamento particolare va al Presidente dell’Aeroclub di Cremona Aurelio La Monica per la collaborazione ricevuta e per averci permesso di documentare in modo appropriato l’evento, nonostante alcune "difficoltà" organizzative.

Tutte le immagini di "Ali su Desenzano" sono scaricabili al seguente link: Ali su Desenzano