Shield 2022, la Serbia mostra il proprio potenziale di difesa nazionale

Il giorno 30 Aprile 2022 si è svolta presso la base di Batajnica, a pochi chilometri da Belgrado, la dimostrazione Shield 2022 che ha visto la partecipazione di 60 tra aerei ed elicotteri da combattimento ed è stata presenziata da 1000 membri del Ministero della Difesa serbo.  In campo la 72 Brigata Operazioni speciali dell'Esercito serbo e la 63 Brigata paracadutisti, oltre ai MiG 29, Mi-35 , Soko J-4 Super Galeb e Antonov An-26 della 204 Brigata d'aviazione basata a Batajnica e i Soko J 22 Orao  i Mi-8 e Mi-17, Mi-35, Airbus H-145 e HO-45 Gazelle della 98 Brigata d'aviazione basati a Kraljevo e a Nis. 

La dimostrazione ha permesso alle forze armate serbe di esibire il loro potenziale di difesa in un periodo storico in cui le tensioni internazionali sono in costante incremento, e la Serbia, non membro della NATO, ha dimostrato un elevato potenziale di difesa del proprio territorio. 

Grazie agli ingenti investimenti e al sostegno del Presidente Aleksandar Vucic, la Serbia è riuscita ad aumentare le capacità della propria forza armata, per portarle ai massimi livelli.

Questo , nel campo dell'aviazione, è frutto anche del recente percorso di ammodernamento del materiale di fornitura russa, nato sotto il programma denominato “Project 1500+”.

Nel 2016, per la prima volta dopo il 1991, la Serbia ricevette due nuovi elicotteri Mi-17V, e nel 2019 i nuovi Airbus H145M e i Mi-35. Ma è stato nel 2020 che venne posta una pietra miliare della storia delle forze armate serbe, con la fornitura dei primi UCAV (Unmanned Combat Aerial Veihicles) cinesi CH-92. 

Nel 2017, sei velivoli MiG 29 che la Serbia ricevette dalla Russia entrarono in  servizio, e nel 2019, ulteriori quattro velivoli MiG 29 vennero ricevuti dalla Bielorussia, dopo un percorso di aggiornamento effettuato presso la 558th Aircraft Overhaul Istitute di Baranovichi, in Bielorussia. Tutti questi MiG 29 in versione 9-13 (C in denominazione NATO) sono andati ad aggiungersi ai vecchi quattro MiG 29 di versione 9-12 (A in denominazione NATO) che la Serbia aveva già in servizio.

La fornitura di questi 10 MiG 29 unitamente alla assistenza tecnica-militare della Russia e della Bielorussia è solo uno degli indicatori del risultato della cooperazione militare ed economica di successo nel campo della difesa tra questi tre Paesi alleati.

Con la modernizzazione della flotta di MiG 29 la Serbia ha incrementato il suo potenziale di efficienza al combattimento, aumentato le capacità di della forza aerea e della difesa aerea stessa su tutto il territorio serbo.

La prima fase della modernizzazione dei MiG prevedeva di portare il loro livello allo standard ICAO, mentre la seconda fase prevedeva un aggiornamento delle capacità radar, migliorando le capacità di rintracciare e seguire il bersaglio in volo, di ingaggiare bersagli a terra con armamenti di precisione guidati, miglioramenti dei sistemi di guerra elettronica e ricognizione, capacità di impiegare nuovi armamenti aria-aria e aria-terra guidati. 

Come ci spiega il PAO dell'aviazione serba, una delle condizioni per il regolare funzionamento del traffico aereo è l'abilità della forza aerea e della difesa aerea di assicurare  che non vi siano ostacoli ai  voli civili sul territorio nazionale, e con questo fine, i MiG 29 serbi sono utilizzati come parte fondamentale della routine che fornisce il costante controllo dello spazio aereo, h 24 per 365 giorni all'anno. Con lo scopo di creare le necessarie condizioni per la manutenzione e l'operabilità dei velivoli è stato creato, sull'aeroporto “Colonel-Pilot Milenko Pavlovic” di Batajnica, un nuovo moderno hangar per ospitare i MiG 29 aggiuntisi ai precedenti quatto in dotazione fino al 2017.

Pure il percorso di addestramento basico ed avanzato dei piloti dei MiG 29 contribuisce ad aumentare il nuovo livello di capacità della forza aera serba. Con un maggiore numero di aerei a disposizione, da quattro a quattordici, il numero di ore di volo di ogni pilota del reparto è aumentato, portando ad un aumento del livello di preparazione e di professionalità e di abilità di volo e dal 2019, i giovani nuovi piloti iniziano il loro percorso formativo presso la Federazione Russa.

Ora i piloti ed il personale specialista possono vantare i più moderni equipaggiamenti di volo, come tute anti-G, nuovi guanti e stivali e nuovi caschi, e lo stato economico dei piloti ha visto un incremento, legato alla volontà di creare una nuova e moderna, al passo coi tempi, aviazione in Serbia. La retribuzione dei piloti militari è stata equiparata a quella dei piloti del Ministero degli Interni serbo.

La modernizzazione dei J-22 Orao è stata svolta dal Vojnotehnicki Institut e prevedeva nuova avionica, nuovi sistemi di gestione degli armamenti, nuovi sistemi ottici elettronici con un visore termico, nuovo sistema di navigazione, nuovo computer di missione, navigatore con INS/GPS, HOTAS e nuovi armamenti.

Con questi miglioramenti i J-22 serbi sono ora in grado di svolgere missioni sia diurne che notturne, nel ruolo congenito di attacco al suolo e CAS, con maggiore precisione e grazie all'utilizzo di armamenti prodotti in Serbia, e aumentarne cosi le capacità di sopravvivenza nel contesto bellico e riducendo il carico di lavoro dei piloti. 

Infine, anche gli HO-45 Gazelle concepiti inizialmente per l'addestramento e il trasporto, secondo la dichiarazione del Presidente di Serbia, che tutto ciò che vola, deve anche sparare, hanno visto l'introduzione di armi non guidate e un cannone da 12.7mm.

Alla dimostrazione era presente anche il sistema di difesa aerea FK-3, la versione da esportazione del cinese HQ-22. La Serbia ne è il primo operatore europeo e questo ha sollevato alcune polemiche in Europa e da parte degli Stati Uniti, ma il Presidente serbo ha replicato che l'acquisto è totalmente legittimo, regolare e trasparente. Ne sono state acquistate quattro batterie che hanno una portate di 100Km e 27 in altezza.

Il 16 Aprile il Ministro della Difesa serbo Nebojsa Stefanovic ha dichiarato che l'aviazione serba è in trattative per l'acquisto di 12  Typhoon dalla Royal air Force e ulteriori 12 Rafale  dalla Francia. Il Ministro ha aggiunto che si sta cercando una tipologia di missile, non specificato,che possa essere utilizzato dal Typhoon cosi come dal Rafale come parte integrante dell'accordo e che la volontà di Francia o della Gran Bretagna di vendere questo missile potrebbe essere un fattore in qualsiasi decisione di acquisto. Gli EF-2000 Typhoon molto probabilmente sarebbero quelli della tranche-1 che dovrebbero essere ritirati dal servizio con la RAF entro il 2025. Il Ministro Stefanovic ha inoltre dichiarato che le risorse aeronautiche della Serbia andranno ad esaurirsi nei prossimi 10 o 12 anni e da qui l'intenzione di acquistare questi nuovi velivoli.

La Shield 2022 si colloca in questo scenario,di aggiornamento e modernizzazione delle potenzialità delle forza armata serba, espressione di una modernizzazione degli equipaggiamenti e di un più intenso percorso formativo, con lo scopo ultimo di aumentarne le capacità difensive. 

 

The Aviation

Andrea Avian, Mirco Bonato e Giacomo Schiavi