Un anno fa: Dynamic Manta 2020

A distanza di un anno giusto documentiamo anche qui la nostra partecipazione alla Dynamic Manta, unico evento di rilevo per noi durante lo scorso anno a causa della pandemia.

Tra le molte minacce che la globalizzazione deve affrontare una subdola ed estremamente attuale è quella della guerra sottomarina (ASW Warfare).

E’ per questo che da diversi anni, in ambito NATO, si organizza una grossa esercitazione denominata Dynamic Manta (Dyma), l’edizione del 2020 ha preso il via lunedì 24 febbraio scorso dal porto di Catania.

Fino al 6 marzo 9 nazioni della NATO, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti, impiegheranno 7 unità di superficie, 5 sommergibili, 5 assetti ad ala fissa e 8 ad ala rotante, di cui 6 imbarcati. 

Il comando delle operazioni è affidato al contrammiraglio Paolo Fantoni, Comandante del Secondo Gruppo Navale Permanente della NATO (Standing NATO Maritime Group 2 SNMG 2), imbarcato sulla fregata Carabiniere.

Le unità di superficie che compongono la Task Unit TU 1100.02-01 sono le fregate Carabiniere, classe Alpino, per l’Italia, che imbarca un SH-90, la Fredericton, classe Halifax, con a bordo un CH-148 Cyclone per il Canada, la Aegean, classe Hydra, con a bordo un S-70B Seahawk per la Grecia, la Gaziantep, classe G, la Salihreis, classe Barbos che hanno a bordo sempre un S-70B, per la Turchia, la Provence, classe Aquitaine che imbarca un NH-90 per la Francia e la Cristobal Colon, classe Álvaro de Bazán con a bordo un SH-60B Seahawk per la Spagna.

Le unità subacquee, vero fulcro dell’esercitazione, sono per l’Italia i sommergili Romei e Todaro, il greco Katsonis, per la Turchia il 18 Mart e il francese Casabianca, tutti sotto il comando Comsubnato. 

Altri elicotteri sono un EH-101 Merlin Mk2 della Royal Navy ed un EH-101 ASW della Marina Militare Italiana operanti entrambi dal 3° Gruppo Elicotteri, mentre la Base di Sigonella ospita la componente ad ala fissa che vede impiegato un P-8A Poseidon della U.S.Navy, un CN-235 Turco, un Atlantique 2 francese, un CP-140 Aurora della Royal Canadian Air Force e un P-3C tedesco tutti sotto il controllo del Nato Maritime Air Command (Comarairnato). 

La zona delle operazioni è l’alto Ionio.

La Dyma è considerata l’esercitazione ASW più importante della NATO insieme alla gemella Dynamic Mongoose che si svolge nel nord atlantico e rappresenta una grande opportunità addestrativa per le varie nazioni partecipanti. 

Lo scenario del Mediterraneo vede sempre più nazioni dotarsi di unità sottomarine, paesi come Algeria, Egitto, Israele impiegano le loro unità in acque internazionali, ma sempre vicino ai confini dei paesi dell’alleanza ed è per questo che l’addestramento ASW diventa fondamentale.

Al briefing con i giornalisti il Contrammiraglio Paolo Fantoni, ha dichiarato: “i sottomarini sono sempre una sfida nel nostro ambiente. Questa esercitazione contribuirà a garantire che i nostri equipaggi siano in grado di rispondere alle minacce poste dalle forze sottomarine nemiche”.

Esercitazioni come queste servono per abituarsi a condividere le informazioni e le proprie capacità e collaborare con le altre forze dei paesi dell’alleanza, fare squadra per “moltiplicare le forze” e raggiungere insieme l’obbiettivo. 

"È come un'orchestra. E io sono il direttore che dirige tutti gli strumenti che servono per contribuire riuscita della mia missione", ha detto Fantoni.

Il Contrammiraglio Andrew Burcher, comandante dei sottomarini NATO (COMSUBNATO) sempre durante l’incontro con i media:

“L’ASW è una delle sfide più impegnative che deve affrontare l’alleanza atlantica a causa del costante miglioramento delle capacità in ambito sottomarino degli altri paesi non appartenenti alla NATO”.

Ha aggiunto poi: “l’obiettivo del sottomarino nemico è essere il più silenzioso e furtivo possibile, il nostro è trovare e annullare questo vantaggio grazie alla scienza e alla tecnologia sempre più avanzata”.

Un ulteriore plus di questa esercitazione è stata la presenza di alcune nuove unità sperimentali senza pilota, sia in acqua che in aria, messi a disposizione dal CMRE (Centre for Maritime Research and Experimentation) con sede a La Spezia, la cui direttrice, dott.ssa Catherine Warner, anch’essa presente a bordo, ne ha sottolineato l’importanza per capire quali possono essere le loro potenzialità. “Più capacità abbiamo di rilevare le minacce e più sarà facile raggiungere l’obbiettivo” ha continuato la Dott.ssa Warner.

La mattinata dedicata ai media è proseguita con la parte pratica di quando descritto in conferenza stampa.

Il sottomarino italiano Todaro si è prestato per i giornalisti in quelle manovre che nei prossimi giorni saranno sempre più reali, pur rimendo in ambito esercitativo. 

Con un elicottero della Marina Italiana e l’appoggio della fregata canadese Fredericton è iniziata la caccia all’unità nemica e il tutto tra immersioni ed emersioni si è protratto per circa un’ora.

Veloce e molto interessante la visita nel cuore dell’intelligence della Carabiniere che, per ovvi motivi di sicurezza, non è stato possibile filmare o fotografare, dove il personale impegnato nella simulazione ha dato prova di competenza ed efficacia nel controllare e contrastare le minacce in arrivo.

Nel primo pomeriggio le operazioni di disimbarco con un motoscafo Hurricane hanno sancito la fine della nostra esperienza a bordo di nave Carabiniere, la stessa ha poi preso il largo per riunirsi alle altre unità e completare la propria missione.

Altre immagini realizzate a bordo.

Tutte le fotografie della missione Dynamic Manta 2020 sono scaricabili al seguente link:

Dynamic Manta 2020

 

The Aviation vuole ringraziare il Contrammiraglio Paolo Fantoni, il Ten.Com. Giorgio Esposito per la Marina Militare, il Com.E. Reynolds della U.S.Navy, oltre al Ten.Com K.Zorlu della NATO per la preziosa e fattiva collaborazione.