Avio Club Montagnana: Gate Guardians

Quante volte all’ingresso di un aeroporto militare ci siamo trovati dinnanzi un gate guardian? O percorrendo una strada abbiamo visto un monumento con qualche cimelio di carattere militare?

Capita anche di far visita ad aeroporti o aviosuperfici dedicati all’aviazione sportiva e sorprendentemente ritrovare pure qui alcuni testimoni del mondo aeronautico.

E’ il caso dell’Avio Club “Gianlino Baschirotto” a Montagnana, in provincia di Padova.

Nato come Aviosuperficie nel lontano 1986 con una pista di 600 metri e un solo hangar, ad oggi è un Avio Club con una pista lunga ben 1300 metri, più di 15 gangars, Club House e mostra statica. Ebbene sì: all’interno dell’area sono presenti ben 8 velivoli, precisamente: Aermacchi MB-326, Lockheed F-104 Starfighter, Lockheed T-33 Shooting Star, Fiat G-91R, Fokker F-27 e due Agusta-Bell AB-206 Jet Ranger (quest’ultimi appena consegnati ed esposti al pubblico). 

Per i nostalgici dell’ Aeronautica Militare d’altri tempi, il G-91 e l’F-104 suscitano emozioni e ricordi legati al sogno dell’aereo da caccia. Due velivoli che hanno solcato i cieli italiani rispettivamente per ben 34 anni (1958-1992) e 42 anni (1962-2004), ognuno con rispettive caratteristiche e tecniche operative.

Per “Mister G” un occhio di riguardo è doveroso: fu tra i primi della statica a giungere presso l’Aviosuperficie, un arrivo atteso e ben voluto dai soci.

Identificato quale aereo della rinascita dell’industria aeronautica italiana, il prototipo del G-91 progettato dall’Ing. Gabrielli compì il primo volo in data 9 agosto 1956. Dopo essersi affermato vincitore nel concorso NATO per la ricerca di un caccia tattico leggero da distribuire ai Paesi aderenti, nel 1958 vennero assegnati esemplari preserie al Reparto Sperimentale Volo e successivamente presso il 103° Gruppo (5^ Aerobrigata). Le positive valutazioni e la versatilità del mezzo di operare anche da piste semi preparate ed erbose ne confermarono gli ordini della versione R/1, la quale differiva dalla preserie per il musetto fotografico con gli appositi alloggiamenti degli apparati da ricognizione. I Reparti montati su G-91 furono: il Reparto CTRL (Caccia Tattico Ricognitore Leggero) della 51^ Aerobrigata, il 2° Stormo (14°- 103° Gruppo) e il 32° Stormo (13° Gruppo). 

L’esemplare G-91R/1A MM 6290 venne “svenduto” dall’Aeronautica in buone condizioni, completo di quasi ogni apparato (il reattore opportunamente rimosso). Un testimone d’eccellenza questo “R”, il quale venne posto in “WFU” (Withdrawn From Use) nel 1989 e al momento della sua nuova destinazione il velivolo si presentava integro, quasi come prelevato direttamente dalla linea volo. 

Furono anni diversi rispetto agli attuali, ove le cellule degli esemplari radiati dal servizio militare subiscono un trattamento invasivo, atto a renderli inutilizzabili. Basti pensare agli F-104 dismessi, tagliati in 3 sezioni per poi essere saldati e riverniciati ad hoc. Stessa sorte toccò ai G-91T, versione biposto utilizzata alle scuole volo A.M., la cui dismissione avvenne qualche anno dopo l’introduzione del Trattato CFE (Treaty on Conventional Armed Forces in Europe).

Trasportato mediante camion dalla base del 2° Stormo (Aeroporto Treviso-S.Angelo) venne ricomposto dal personale militare sul nuovo sito ed affidato alle cure di soci e appassionati. Per anni fu posizionato sul prato dell’Aviosuperficie e solo con l’evolversi e l’incremento delle infrastrutture in talune circostanze riposizionato qua e là.

Nel 2008 il museo fece spazio ad un ospite illustre, un “cacciatore di stelle” che per 4 decadi fu in prima linea a protezione dello spazio aereo nazionale.

Soprannominato da tutti “Spillone” l’F-104 MM 6838 compì l’ultimo volo in data 18/03/2004 e depositato nel sedime aeroportuale di Grazzanise, dove il personale predisposto alle operazioni privò la cellula di ogni apparato funzionale. La prassi (rientrante negli accordi del Trattato CFE) prevedeva la rimozione di tutte le componenti potenzialmente riutilizzabili da altri velivoli (cockpit, armi, esplosivi, impianto propulsivo, apparati elettronici/memorie interne, ecc.), la bonifica di materiali/sostanze tossiche/nocive, resi inutilizzabili i serbatoi, tranciati i comandi di volo e tagliata la fusoliera in 3 sezioni (taglio fra radome-abitacolo e in prossimità delle ali) per poi essere risaldata. Il tutto rendeva impossibile la rimessa in condizioni di volo del mezzo (salvo casi di superamento del limite di vita operativa della cellula).

La storia dello Starfighter in A.M.I. ebbe inizio il 3 Marzo 1962 con la consegna del primo esemplare costruito da Lockheed (MM 6501) nella versione G. Successivamente l’allora Aeritalia ne ottenne la licenza di costruzione realizzandone 230 esemplari, 124 dei quali per A.M. Venne impiegato nel ruolo intercettore ognitempo armato di missili aria-aria a guida infrarossa AIM-9B Sidewinder e successivamente anche come cacciabombardiere convenzionale o strike. Dalla versione G ne derivò l’RF-104G da ricognizione (20 esemplari) con tre telecamere De Oude Delft TA-7M alloggiate sotto la fusoliera; a partire dal 1969 la versione S (205 esemplari) e le relative versioni aggiornate ASA (1986, Aggiornamento Sistemi d’Arma) e ASA-M (1997, ASA Modificato). La conversione operativa sullo Starfighter veniva svolta su TF-104G, versione biposto (30 esemplari).

Come per il G-91, anche il 104 venne trasportato via terra mediante camion e rimontato dal personale militare in loco.

E’ interessante, a livello storico, conoscere la vita operativa degli esemplari radiati e/o conservati a gate guardians; ciò può, all’occorrenza, aiutare il lavoro di restauro o a capire se il velivolo così com’è esposto sia lo stesso o differisce dalla data di dismissione dal servizio.

Il G-91 di Montagnana rimase intatto con la colorazione da Reparto, sbiadito e alterato dalle avversità climatiche; nel 2015 venne completamente riverniciato: intervento utile alla sua conservazione, ma che differì nei colori di mimetica dallo stato originale. Per il 104, invece, una volta assegnata la destinazione venne prelevato dal deposito e riverniciato in grigio così come per tutti gli Spilloni assegnati dall’Aeronautica dal 2004 ad oggi. 

Per conoscere in dettaglio la vita operativa di questi due gate guardians, in tabella vengono riportate le principali assegnazioni di Reparto e/o le eventuali manutenzioni. La ricerca dati è un’operazione meticolosa e duratura nel tempo e per tale motivo un plauso va a Giovanni Roli, che gentilmente ha concesso di arricchire la trattazione con la sua ricerca.

Redigere una cronologia partendo dalla singola Matricola Militare (MM) è un’esperienza appagante e che soddisfa la curiosità degli appassionati. Chi fosse interessato, digitando la matricola in un qualsiasi motore di ricerca (nel nostro caso la MM 6838) spunteranno tutti i collegamenti testuali e fotografici. Come risulta dalla ricerca online, è stata trovata quest’immagine che lo raffigura con le insegne del 36° Stormo di Gioia del Colle in data 24 Maggio 1991, confrontabile anche con la tabella allegata. I risultati potranno essere di quantità variabile in relazione agli archivi fotografici o testuali condivisi in rete (quindi è possibile che un velivolo sia maggiormente rintracciabile in quanto avvistato negli anni con maggior frequenza rispetto ad altri).

La stesura di un quadro sinottico dei diversi F-104 che hanno portato la coccarda tricolore è assai complesso, dato che ogni matricola è stata spostata per esigenze o necessità da un Reparto all’altro.

Complimenti quindi all’Avio Club Montagnana per la continua volontà di rinnovarsi, di crescere e di guardare al futuro con intraprendenza.

Chi volesse approfondire la tematica gate guardians presenti in Italia è consigliato il sito www.alatricolore.it ; per visionare invece splendide fotografie e prender nota di matricole militari di velivoli passati e presenti, accedendo alle pagine web di siti blasonati quali i-f-s.nl, airliners.net, airplane-pictures.net, ecc.

 

Testo e Foto: Christian Vaccari

Fonti: ricerca storica, avioclubmontagnana.com aeronautica.difesa.it