Breitling Devils

<< Pronti per l’apertura……ora! >>

La voce del Leader scandisce ogni istante del programma acrobatico. I gregari mantengono le rispettive posizioni, seguendo un binario provato e riprovato durante gli allenamenti. I fumogeni bianchi tracciano le traiettorie della formazione, una forma artistica in evoluzione nell’azzurro del cielo.

Poche parole non bastano per ricordare i protagonisti in quest’articolo, nomi illustri dell’acrobazia aerea, se non fosse per il rombo dei motori a pistoni che riecheggiano nell’aria e non di velocissimi e prestanti jets a reazione.

Quante manifestazioni, quanti meetings…eppure il nome dell’Orus Team, conosciuto ai più come “Breitling Devils”, è rimasto nel collettivo di tanti appassionati e non solo. Una notorietà che ha origini lontane, sì perché questi “Diavoli” altro non furono che l’ultima evoluzione di quel fantastico Team che fra il 1981 ed il 1990 tenne con il naso all’insù moltissimi spettatori: le Alpi Eagles.

Alpi Eagles, poi Breitling Eagles e The Red Bulls , furono le pattuglie acrobatiche civili che si succedettero nel tempo e che tramandarono la tradizione dell’acrobazia aerea collettiva dal mondo militare a quello civile. Cambiarono i colori, gli sponsor, i piloti ed anche i mezzi, ma le emozioni suscitate furono le stesse di generazioni di appassionati tempo addietro.

Piloti di elevata professionalità, tutti ex Frecce Tricolori, legati dalla passione per il volo; una passione che è missione, sì perchè ogni gesto, ogni parola, ogni volta che le ruote staccavano da terra il modus operandi era un rituale consolidato dall’esperienza maturata. 

 

La formula proposta: disciplina militare e velivolo ad elica, fu vincente. Con il ritorno del Siai Marchetti SF-260, dopo una parentesi con i più acrobatici Sukhoi Su-29/31, fu possibile riproporre un programma all’altezza delle aspettative, fiduciosi delle prestazioni del mezzo utilizzato anche dalle scuole volo dell’Aeronautica Militare.

Un gruppo affiatato che ha saputo ad ogni Air Show regalare un volo unico e spettacolare. Presenti ad ogni appuntamento grazie all’eccellente lavoro degli specialisti: sotto le loro cure il “piccolo Mustang” (come fu soprannominato in America) si è sempre presentato efficiente per l’attività. Un Team composto da molti piloti, consentendo una rotazione degli stessi e la presenza ad ogni data programmata. 

Figure acrobatiche tipiche della PAN come looping, cardioide, tonneau a botte, schneider e bomba furono affiancate da altrettante scenografiche figure come apocalisse e papillon, facendo del Breitiling Devils la compagine d’eccellenza a livello nazionale e non solo.

Sono trascorsi un po’ di anni dall’ultima apparizione, un’avventura interrotta dalla negativa situazione economica e dalla decisione del famoso marchio elvetico di concludere la sponsorizzazione. Il rombo dei Lycoming in formazione rimarrà legata a quel Team, con le linee inconfondibili dei 260 che rompevano la silenziosa attesa per l’ingresso in display. Un’interruzione brusca e consapevole da parte di tutti, così come quel lontano 1990 quando i Siai solcarono i cieli dell’Arturo Ferrarin a Thiene per l’ultima volta.

Proprio quest’anno a Sion, in Svizzera, è andato in scena il Breitling Air Show, uno degli aventi più importanti del settore aeronautico. Una tre giorni ricca e suggestiva, dove la nostra PAN ha saputo interpretare al meglio il volo tricolore. Sarebbe stato bello rivedere la “piccola PAN” (se così possiamo definirla) fianco a fianco con la nuova generazione di piloti, occasione irripetibile per manifestare la bravura e la dedizione italiana in questo ambito.

Il nostro augurio, quindi, è di rivedere l’Orus Team fra i protagonisti delle annuali manifestazioni italiane ed europee, con lo stesso spirito ed impegno che l’hanno contraddistinto. 

Con questo saluto di congedo, consapevoli che le storie più belle non si dimenticano, ripensiamo allo speaker che annuncia l’imminente arrivo per il looping d’ingresso. Così, come in tante altre occasioni, non ci resta che immaginare il capo formazione comunicare agli altri componenti:

 

 

<<Motore…andiamo su!>>.

 

Testo e foto Christian Vaccari