
Abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale se a 65 anni ci si deve considerare vecchi e la sua risposta è stata la seguente: Sì, tradizionalmente una persona è considerata anziana a partire dai 65 anni, ma questa definizione è sempre più considerata superata a causa dell'aumento dell'aspettativa di vita e del miglioramento della salute, con l'inizio dell'anzianità vera e propria spesso spostato oltre i 75 anni. Se queste risposte le adattiamo alla nostra Pattuglia Acrobatica, si potrebbe affermare che, la tecnologia ha aumentato l’aspettativa di vita dei suoi aerei, e che grazie al nuovo 346-PAN si supera agevolmente la soglia dei 75 anni, sempre con lo spirito, che anima i suoi uomini e donne, ancora giovane e forte. Siamo quindi ancora lontani dal definire anziana la PAN.
Se il 2024 sarà ricordato per il grande ritorno oltreoceano, con il tour NAT 24 (North America Tour '24), delle Frecce Tricolori, il 2025 lo sarà per il 65° anniversario, festeggiato con una grande manifestazione aerea sulla base di Rivolto, sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.
Nel primo fine settimana di settembre, sotto un bel sole e un cielo azzurro, il grande popolo dei fans delle Frecce non hanno voluto mancare l’appuntamento per fare gli auguri ai loro beniamini.
La grande base friulana è stata pacificamente invasa da oltre 100.000 visitatori, in una due giorni di volo e spettacolo che ha infiammato i cuori e colorato il cielo di Rivolto con i colori delle diverse pattuglie acrobatiche estere, intervenute anch’esse per rendere omaggio alla PAN; dalla vicina Croazia con la Krila Oluje e i suoi Pc-9, dalla Finlandia con i Midnight Hawk, dalla Francia con la Patrouille de France, dalla Svizzera e dalla Turchia, entrambe con i potenti F-5, fino alla lontana Lettonia che ha inviato la sua Baltic Bees Jet Team, una pattuglia acrobatica civile, equipaggiata con i coloratissimi Aero L-39C Albatros, tutti insieme per festeggiare i 10 pony, riconosciuti ormai come la pattuglia più bella e amata nel mondo.
Non solo pattuglie acrobatiche, ovviamente, ma anche momenti che hanno spaziato dalla cattiveria, si fa per dire, dei due General Electric F404-GE-402 dell’ F-18 spagnolo, a momenti quasi romantici se non fosse che i velivoli, il Caproni CA-3 e lo Spad della Jonathan Collection, rievocano le gesta dei piloti durante la grande guerra. Sicuramente un volo più silenzioso, ma non meno difficile considerando il tipo di aerei.
Frecce Tricolori vuol dire Aeronautica Militare, e chi meglio del Reparto Sperimentale Volo può rappresentare l’Arma Azzurra con Eurofighter, M-346 e il leggendario C-27 che hanno disegnato nel cielo friulano forme e geometrie impeccabili. L’RSV è il reparto che si occupa di testare tutte le caratteristiche di volo dei velivoli a lui assegnati che equipaggiano poi i reparti, essenziale quindi conoscere i vari limiti per avere la massima padronanza del mezzo e la sicurezza per portare a casa la missione.
Il 15° Stormo, con un elicottero HH-139A, ha dimostrato le sue peculiarità con una demo SAR (Search and Rescue), attività all’ordine del giorno per i vari distaccamenti dello Stormo su tutto il territorio nazionale.
Non meno spettacolare il display del We Fly Team, una pattuglia acrobatica aerea italiana, formata da tre piloti di cui due disabili. Alessandro Paleri, Leader della formazione, insieme a Marco Cherubini sono piloti che nonostante la disabilità trasmettono un messaggio che nulla è impossibile se la volontà è forte come la passione che hanno per il volo. Completano il team Walter Mondani, terzo pilota della squadra, mentre dietro le quinte ci sono Erich Kustatscher, istruttore di volo VDS e supervisore e lo speaker ufficiale Pino di Feo, giornalista e attualmente nella riserva di Aeronautica Militare.
Alla festa delle Frecce Tricolori non poteva mancare un’icona del panorama aeronautico nazionale e mondiale, unico esemplare al mondo volante, tra l’altro con la livrea dei padroni di casa. Parliamo ovviamente del G-91 di Volafenice, restaurato e rimesso in condizioni di Volo da Renzo Catellani e la sua squadra. Ai comandi del Generale Lodovisi ha emozionato tutti, ma soprattutto chi ha avuto la fortuna, avendo qualche anno in più e qualche capello bianco, di vederlo in azione, magari proprio pilotato dal Com.te G.B. Molinaro, nome che campeggia sulla fusoliera.
Dai jet ai motori a pistoni, con lo Yakitalia Team in un display armonioso, ma spettacolare. I 4 aerei, uno Yak 50 e tre Yak 52, con i loro fumi bianchi hanno disegnato, come fossero matite nel cielo, il loro programma raccogliendo al termine l’applauso e il calore del pubblico.
Non un attimo di tregua sia il sabato che la domenica, ma nemmeno durante il venerdì, giornata dedicata agli Spotter e al 2° Stormo che ha festeggiato i suoi 100 anni di storia, omaggiato dal passaggio di un KC-767 del 8° Gruppo del 14° Stormo, inizialmente in carico al 2° Stormo, e di un F-35 del 13° Gruppo del 32° Gruppo, anch’esso una volta sempre del 2° Stormo.
Il pubblico ha potuto approfittare anche di molti spazi espositivi sparsi per la base, per osservare da vicino mezzi e attrezzature che permettono ad Aeronautica di volgere il suo compito istituzionale in territorio nazionale e anche all’estero con la competenza e professionalità riconosciuta da tutti i partner con cui condivide le varie missioni.
A tutto ciò si è aggiunta un’esposizione in mostra statica dei velivoli ad ala fissa e rotante attualmente in attività e l’interessantissima storia “moderna” della Pattuglia Acrobatica, dal D.H.Vampire che costituì il “Guizzo”, all’F-84G dei “Getti Tonanti” e “Diavoli Rossi”, all’F-86 del “Cavallino Rampante” e dei “Lanceri Neri”, fino alla costituzione ufficiale della Pattuglia Acrobatica Nazionale da prima sugli F-86E, passando per il Fiat G-91, fino all’attuale Aermacchi MB-339PAN, proiettata verso il futuro sul prossimo M-346 PAN il cui mock up faceva bella mostra insieme agli altri.
Spettacolare, a dir poco, le evoluzioni di due elicotteri della Flying Bulls, intervenuta anche con il bellissimo T-28 Trojan.
Con uno sguardo al programma e uno alla pista, il decollo del Galeb del duo Eduard Covacic e Antonio Vivona, ha preannunciato una missione di intercettazione da parte di due Eurofighter decollati in Scramble per un’intrusione dello spazio aereo da parte di un velivolo sconosciuto. Tutto simulato, ma niente di diverso da quello che i nostri piloti in allarme sono chiamati a fare quotidianamente in difesa dei cieli e del territorio sia in Italia che all’estero con missioni di Air Policing.
Costretto all’atterraggio il Galeb ha lasciato cielo libero per l’arrivo di due F-35, in versione “Alpha” e “Bravo”, uno dei momenti più attesi dagli appassionati. E’ stato un display che, con passaggi al alta velocità, virate strette full AB ha infiammato il pubblico e messo a dura prova i timpani di chi non ha usato protezioni, mai comunque come il momento in cui l’F-35B si è presentato in hovering di fronte al pubblico. Potenza allo stato puro, con il portellone delle ventola dorsale aperto e l’ugello del turbofan Pratt & Whitney F135-PW600 da 19.500 Kg orientato verso il basso a sostenere i 14700 kg di peso della macchina, che con la leggerezza di una farfalla ha traslato per buona parte della pista prima di riconfigurarsi per il volo normale e lasciare il cielo campo.

Il momento tanto atteso, ovvero la partenza della PAN ha esaltato il pubblico, e come una marea, si è spinto per quanto possibile vicino alle transenne per poter immortale il passaggio, e salutare i piloti che per tutta la lunga via di rullaggio non hanno mai smesso di ricambiare, fino al momento dell’allineamento in pista e della frase “tettuccio chiuso e bloccato”.
La prova dei fumi delle due sezioni ha invaso lo spazio della testata pista con una nuvola gigantesca, con i tre colori a mescolarsi ed espandersi nelle tre dimensioni da una leggera brezza.
A quel punto ogni occhio, ogni telefonino, ogni macchina fotografica è andata a cercare le due formazioni che si sono staccate dalla pista per guadagnare il cielo pronti a regalare un programma di emozioni pure e intense, incalzate dal Maggiore Giovanni Lo Presti, speaker della PAN.
L’emozione è palpabile, il tricolore in cielo suscita un profondo senso di appartenenza, un orgoglio nazionale e un'identità condivisa che unisce sulle note dell’inno nazionale.
Meraviglia e stupore per la precisione “millimetrica” delle figure acrobatiche che i piloti pennellano nella tela azzurra del cielo di Rivolto.
Ogni manovra, ogni cambio di direzione è anticipato dallo speaker che coinvolge il pubblico, che segue attento fino allo sparire della formazione dalla propria vista.

Gli incroci sono una scarica di adrenalina che fa battere il cuore e l’eccitazione cresce all’infinito durante la “bomba”, mentre il tempo si ferma durante l’esibizione del grande cuore disegnato nel cielo di Rivolto.
Nonostante il programma sia ormai conosciuto da tutti genera ancora stupore la figura della “scintilla”, l’ultima arrivata e chiamata così proprio da quel grande, immenso pubblico di appassionati che grazie ad un concorso gli hanno attribuito il nome.
Non c’è un attimo di tregua e il solista incalza prepotente la ribalta durante i ricongiungimenti della formazione e ci piace pensare di essere a bordo di Pony 10 e sentire con lui le forze generate che mettono a dura prova il fisico del pilota.
20 minuti che passano veloci, quasi un battito di ciglia e dagli altoparlanti cresce il “Nessun dorma” interpretata dal Maestro Luciano Pavarotti.
E’ il momento finale, il solista affonda verso la formazione con tutta la potenza per poi spingersi in alto verso l’infinito, mentre i 9 Aermacchi disegnano nel cielo il tricolore più lungo e bello del mondo.
In questo momento le emozioni finora provate lasciano il posto alla commozione, alla gratitudine e ammirazione per questi piloti che con professionalità e dedizione portano alto il nome dell’Italia nel mondo.
C’è ancora il tempo dei saluti e i 10 aerei, una volta atterrati, passano in rassegna davanti al pubblico che applaude, agita le braccia, alza cappellini a tributare il meritato ringraziamento per lo spettacolo, ma lo stesso è rivolto allo stesso modo a tutta Aeronautica Militare, ai tanti uomini e donne che hanno lavorato a questa grande festa del volo.
Anche per noi, che lasciamo il campo, il momento dei saluti ai tanti amici, vecchi e nuovi trovati a Rivolto, e il ringraziamento al V Reparto "Comunicazione" dello Stato Maggiore dell'Aeronautica per la collaborazione preziosa.
Alle Frecce Tricolori ancora buon anniversario, lunga vita alla PAN.
Approfondimenti
La nuova livrea delle Frecce Tricolori
Come spesso accade, per le grandi ricorrenze, anche per questo anniversario si è creata una livrea speciale per i 10 Aermacchi MB-339.
Questo design commemora il passato, e allo stesso tempo richiama il futuro che sarà il nuovo 346 Pan a partire dal 2028.
La dorsale bianca richiama appunto la nuova livrea del 346 mentre sulla deriva, oltre al grande numero 65, sono riportati tutti i nomi dei piloti che hanno fatto parte della PAN.
Il nuovo velivolo della PAN
Prodotto da Leonardo, e attualmente uno dei velivoli di punta dell’industria italiana, e designato T-346A da Aeronautica Militare, è stato ufficialmente scelto come successore dell’MB-339PAN.
Presentato a Istrana lo scorso anno in occasione del rientro della Pattuglia dalla NAT 2024, ha fatto la sua apparizione al grande pubblico durante la due giorni di Rivolto.
Il 346 è un addestratore avanzato biposto e bimotore, con comandi di volo Fly by Wire a quadrupla ridondanza e avionica completamente digitale. Le sue prestazioni elevate in termini di velocità , manovrabilità e autonomia lo pongono tra i prodotti di vertice nel settore addestrativo, che abbinato a simulatori dedicati e tecnologia di realtà aumentata permettono un approccio più diretto ai caccia più evoluti come Eurofighter e F-35.
La nuova livrea è disegnata da Pininfarina, un’altra eccellenza italiana, e combina eleganza e tradizione.
L’entrata in linea, salvo ritardi, è prevista per il 2028.
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Photo by Martina e Davide Olivati